Psicomatica

Check-up Olistico

I più moderni strumenti di valutazione globale dell’individuo.

N.P.I.

Il mio innovativo sistema di Naturopatia Psicosomatica Integrata.

Gestalt counseling

La guarigione profonda ha a che fare con un percorso di crescita interiore.

Psicomatica del profondo

Viviamo in un’epoca in cui la medicina ci presenta continuamente nuove testimonianze delle sue possibilità e capacità sempre più efficienti, legate alle scoperte e a l’utilizzo di mezzi altamente tecnologici. Al tempo stesso si fanno sentire sempre più le voci di coloro che esprimono la loro totale sfiducia nei confronti della medicina moderna. Gli appigli per la critica sono numerosi – effetti collaterali indesiderati, carenza di umanità, sparizione forzata dei sintomi e altro ancora -, così sempre più persone si rivolgono a mezzi e terapie più “naturali”, come la fitoterapia, naturopatia, agopuntura, ecc..

A mio avviso il problema non è scegliere tra una terapia allopatica ed una omeopatica, tra un antibiotico ed un olio essenziale. Finché rimarremo nella scelta “o/o”, finquando alimenteremo la guerra tra medicina convenzionale e medicina naturale, non farermo grandi passi avanti!
Si tratta di due conoscenze diverse, non alternative, due facce della stessa medaglia.
Siamo entrati in una nuova era, in una visione “olistica” dell’universo nel macro, e dell’uomo nel micro. Uomo come essere completo e trino – corpo, mente e anima – dove le tre componenti sono ben connesse fra loro.

Attraverso consulenze individuali e laboratori di gruppo (Fare Pace con Se Stessi) utilizzo la Psicosomatica del Profondo come lavoro Interiore imprescindibile sul cammino della Guarigione.

I punti cardine della psicosomatica del profondo sono due:

LEGGE DI RISONANZA
Il nostro modo di pensare crea risonanza, il nostro modo di amare crea risonanza, il nostro modo di parlare e di agire crea risonanza. Purtroppo per anni si coltivano (dentro) pensieri negativi, rabbia, rancore, paure e insicurezze che poi, per risonanza, si manifestano anche fuori, diventando parte integrante della nostra vita. Il lavoro per evolvere, non consiste nel cercare fuori di noi ciò che riteniamo necessario per crescere, ma un uso costante della volontà per iniziare a cambiare il modo in cui vibrano i nostri pensieri, le parole, i sentimenti e le azioni.
Ogni persona può percepire solo quegli aspetti della realtà per i quali possiede capacità di risonanza. Se uno legge un libro, crede di capirlo fino in fondo, sebbene di quanto legge possa recepire solo quello che si trova in armonia col suo stato di coscienza e di esperienza del momento.
Si può venire in contatto soltanto con le idee, le persone e le situazioni per le quali abbiamo una nostra risonanza o affinità.
Questa legge fa sì che nella nostra vita (anche in questo momento) ci circondiamo di ciò di cui abbiamo bisogno per evolverci nel nostro cammino evolutivo. Se il nostro mondo esteriore fa schifo, è perché molto probabilmente risuoniamo da schifo. Quindi non deve sembrare paradossale pensare che abbiamo richiamato noi un partner che non amiamo o un lavoro che non ci piace; perché la legge di risonanza non sbaglia mai. Noi attiriamo inconsciamente ciò che è utile per ampliare la nostra coscienza, e nella misura in cui ci evolviamo interiormente, cambiano anche le persone e le situazioni che attiriamo a noi dall’esterno.

LEGGE DI POLARITÀ
La polarità della nostra coscienza fa sì che noi non siamo consapevoli della nostra completezza, ma ci identifichiamo sempre con un aspetto di ciò che è. Questo aspetto lo chiamiamo l’Io. Quello che ci manca è la nostra ombra, intesa come la somma di tutte le realtà che non accettiamo e rifiutiamo (Jung).
L’uomo è costantemente costretto a rendere consapevoli lati d’ombra finora inconsci e a integrarli nella propria identificazione. Questo è il processo di apprendimento ed evoluzione.
L’uomo si dedica soprattutto a ciò che non vuole. Nel far questo si avvicina tanto al principio rifiutato che finisce per viverlo! Il rifiuto di un qualsiasi principio fa con certezza in modo che la persona viva direttamente questo principio. In base a questa legge i figli col tempo assumono i comportamenti che odiavano nei genitori, i pacifisti diventano militanti, gli apostoli della salute si ammalano gravemente..
Il mondo circostante si comporta come uno specchio nel quale noi vediamo sempre e soltanto noi stessi, e soprattutto la nostra ombra. E la nostra ombra ci fa paura, in quanto essa è la somma di tutto ciò noi crediamo fermamente che dovrebbe essere eliminato dal mondo affinché il mondo possa essere bello e sano. Ma le cose stanno esattamente all’opposto: l’ombra contiene tutto ciò che il mondo – il nostro mondo – ha bisogno di avere per sanarsi.

IL METODO
Un sintomo è sempre una parte di ombra precipitato nella materia. Nel sintomo si manifesta ciò che manca all’uomo. Nel sintomo l’uomo vive ciò che non voleva vivere nella coscienza. In questo modo il sintomo guarisce la persona.

Il corpo è il palcoscenico di eventi psicologici inconsci. Si tratta quindi di scoprire che cosa abbia offeso l’anima e, a tal fine, il corpo fornisce le indicazioni necessarie.
Il corpo, come sincero maestro di vita, può rivelarci molte cose. Se lasciamo che ci parli e ci insegni possediamo il terapeuta più sincero che ci accompagna passo dopo passo attraverso la nostra vita. Ciò che ci manca lo possiamo leggere in lui e, a patto che impariamo a porgli delle domande, ci informerà come possiamo aiutarlo e aiutarci per diventare più sani.

Le malattie sono provocate da uno stato di squilibrio e lo squilibrio è dovuto al fatto che la persona dimentica chi è. Dimenticando chi siamo finiamo per pensare e per agire in un modo che conduce a uno stile di vita poco sano e in fine alla malattia. La malattia quindi, è un segnale dello squilibrio prodotto dal nostro dimenticare chi siamo; è un messaggio diretto che non soltanto ci dice in che cosa consiste lo squilibrio, ma ci indica anche i passi da compiere per tornare alla nostra vera essenza e riacquistare la salute. Si tratta di informazioni molto precise, se soltanto impariamo ad accedervi. La malattia può dunque essere vista come una lezione che impartiamo a noi stessi affinché ricordiamo chi siamo.