Integratori naturali per cervello e memoria

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integratori per memoria

L’invecchiamento fa parte della vita ed è bene accettarlo come diceva il Buddha, ma con la naturopatia possiamo ritardare il declino delle funzioni cognitive attraverso specifici rimedi naturali per il cervello e la memoria, utili persino in alcuni tipi di demenza.

Con l’avanzare dell’età le facoltà cerebrali subiscono un declino progressivo: memoria, lucidità mentale e capacità di concentrazione calano, la prontezza dei riflessi si attenua.

Con una buona prevenzione accompagnata sempre da un sano stile di vita, è possibile salvaguardare il più a lungo possibile la salute neurologica, soprattutto quando la degenerazione delle cellule nervose minaccia di sconfinare nelle forme di deterioramento cognitivo che precedono demenze vere e proprie.

 

L’invecchiamento del cervello

La memoria è la più straordinaria funzione del cervello, strettamente legata alla coscienza. Consente di dire “io sono”, rappresenta l’esperienza, i ricordi e tutto ciò che si è sedimentato durante tutta la vita nel cervello.

Il cervello col passare degli anni perde cellule e inizia a funzionare meno. Per questo motivo, sia per motivi fisiologici sia a causa di patologie tendiamo ad avere problemi di memoria e a ricordare sempre meno.

cali di memoria

In media il cervello inizia a invecchiare a partire dai 30-35 anni. Quindi già da giovani occorre preservare tale organo. Oltre ad allenarlo quotidianamente, è bene quindi condurre una vita sana e attiva, sia mentalmente che fisicamente. Questo significa poco alcol ed esclusione di droghe e fumo.

 

Come prevenire problemi di memoria

Migliorare il flusso sanguigno che giunge al cervello, oltre ad aiutare a prevenire malattie, migliora la salute cerebrale e cognitiva. Di conseguenza aumentano la memoria e la concentrazione.

Con la circolazione sanguigna il nutrimento viene infatti garantito anche alle cellule e ai tessuti cerebrali. Ricordo che il cervello necessita di circa il 20% del fluido ematico che viene pompato a ogni battito del cuore. Un ruolo importante nella quantità di sangue che giunge al all’organo è svolto dal glucosio, fondamentale per il suo corretto funzionamento.

Il cervello è comunque particolare, poiché non ha modo di conservare le energie e deve essere nutrito costantemente ad alte necessità metaboliche. Ha infatti una membrana plasmatica attraverso la quale passano ioni e sali minerali per stimolarlo, che va mantenuta.

Infine, produce anche tante scorie, che rendono necessarie alcune sostanze antiossidanti in grado di “portare via” i prodotti del metabolismo nervoso che possono creare danni.

Risulta quindi chiaro che la riduzione dello stress ossidativo insieme al miglioramento del flusso sanguigno influiscono positivamente sulla salute del cervello.

 

Problemi di memoria: patologici o fisiologici?

Numerosi studi hanno dimostrato che la degenerazione della funzione cerebrale è causata da tre fattori:

  • lo scarso apporto di sangue al cervello (ictus, ischemia);
  • carenze nutrizionali;
  • contatto con tossine nocive per il sistema nervoso.

Il problema della cattiva circolazione cerebrale quindi non può essere considerato a sé stante ma va invece integrato in una visione più globale.

Come anticipato, con l’avanzare dell’età, è molto frequente andare incontro a dei problemi di memoria, come le difficoltà a ricordare informazioni recenti.

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Ebbene, è importante riuscire a capire se questi deficit di memoria sono legati all’invecchiamento o a una patologia (come l’Alzheimer).

Oltre all’invecchiamento naturale e alcune malattie, sono causa di perdita di memoria anche l’ansia, lo stress e l’eccessivo lavoro.

 

Erbe e integratori per migliorare la funzionalità cerebrale

La naturopatia mette a disposizione un’ampia gamma di rimedi naturali per tutelare la salute del cervello e la memoria, ritardando il declino cognitivo e aiutando a prevenire e contrastare malattie come il morbo di Alzheimer, il Parkinson ed altri tipi di demenza.

Gli integratori più validi per cervello e memoria includono vitamine specifiche, grassi polinsaturi, sali minerali, animoacido ed alcuni fitoterapici neurotonici:

  • Colina
  • Vitamine del gruppo B
  • Acido glutamico
  • Glutamina
  • Omega 3
  • Selenio
  • Magnesio
  • Ginkgo
  • Bacopa o brahmi.

Colina
La colina è una sostanza nutritiva essenziale, componente del gruppo vitaminico B. La colina è una delle poche sostanze che penetrano facilmente la barriera ematoencefalica ed entra nel cervello per costituire il neurotrasmettitore acetilcolina, da cui dipende la memoria, l’apprendimento e l’immagazzinamento di nuove informazioni. Non è un caso che tra i farmaci più comunemente utilizzati per combattere la progressione della malattia di Alzheimer ci siano molecole che rallentano la degradazione dell’acetilcolina.

La FDA statunitense raccomanda di aumentare l’apporto di colina in gravidanza e durante l’allattamento al seno, al fine di ottimizzare il normale sviluppo del cervello fetale, con effetti positivi a lungo termine sulle funzioni cognitive.

Gli alimenti più ricchi di colina sono il fegato bovino, il tuorlo d’uovo, la soia, il germe di grano, i semi di girasole, le verdure a foglia verde, le arachidi, i cereali integrali, i broccoli ed il cavolfiore.
Un’alimentazione che includa cibi ricchi di colina concorre a proteggere dal deterioramento neuronale e a prevenire le demenze senili, ma per arrivare a dosaggi utili sul piano salutistico o terapeutico è spesso consigliabile ricorrere a integratori di colina, fino a raggiungere i 500 milligrammi al dì di questo micronutriente.

Vitamine del gruppo B
La colina va sempre assunta insieme alle altre vitamine del gruppo B. Tutte le vitamine del gruppo B sono idrosulobili ed un loro eccesso viene eliminato attraverso le urine.
L’attività neurostimolante e neuroprotettiva delle vitamine del gruppo B è da tempo accertata. La vitamina B6, la vitamina B1, la vitamina B9 (acido folico) e la vitamina B12, nello specifico, giocano un ruolo decisivo per la sfera nervosa e alcune di esse sono indispensabili anche per abbassare i livelli circolanti di omocisteina, un amminoacido che quando presente in quantità eccessive aumenta il rischio di Alzheimer e altre malattie.

AL CERVELLO SERVE ANCHE LA VITAMINA D

Da uno studio appena apparso su The American Journal of Clinical Nutrition emerge che l’assunzione di vitamine B in età giovanile aiuta a preservare le funzioni cognitive negli anni futuri. E’ sempre più chiaro peraltro che, per quanto ciascun micronutriente del complesso B abbia virtù specifiche, i benefici per la salute derivano da un’azione interrelata e sinergica. Il mio consiglio è quindi di scegliere un integratore che preveda la presenza di tutte le vitamine del gruppo B.

Acido glutamico
E’ uno degli aminoacidi liberi più abbondanti nel cervello, dove agisce da neurotrasmettitore eccitatorio del sistema nervoso centrale e periferico.
L’acido glutamico è usato come carburante del cervello, inoltre cattura l’ammoniaca (veleno per il cervello), che si sviluppa dal metabolismo delle proteine.
L’acido glutamico aiuta a correggere i disordini di personalità, aumenta la vigilanza, la chiarezza del pensiero e migliora l’umore. Funge anche da riequilibratore del cervello (tra funzione eccitatoria e produzione di GABA).

Glutamina
E’ l’aminoacido più importante quando siamo sotto stress. Migliora le capacità mentali e la memoria, l’esaurimento psico-fisico, la senilità, la fatica, la schizofrenia.

Omega 3
Gli acidi grassi omega 3 contribuiscono all’efficienza della funzionalità cerebrale soprattutto grazie alle loro proprietà antinfiammatorie e neurotrofiche. Mangiare due-tre porzioni settimanali di pesce grasso e/o azzurro, noci o semi di lino, girasole, canapa o chia, offre già un importante supporto a concentrazione, mantenimento dell’attenzione e memoria e sul lungo periodo può tutelare la salute neurologica al punto di ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer.

omega3

Al di fuori della dieta, un‘integrazione di un omega 3 quale l’EPA (acido docosaesaenoico) ha dimostrato di incrementare le performance intellettuali di un gruppo di adulti sani, mentre diversi studi attestano che assumere sia EPA che DHA (acido docosaesaenoico) al dosaggio di almeno 900-1000 milligrammi al giorno mitiga l’infiammazione dei tessuti cerebrali dei soggetti con deficit cognitivo o demenza conclamata e riduce l’accumulo di proteina beta-amiloide, che tende ad aggregarsi in placche nel cervello delle persone affette da Alzheimer.

Selenio
Il selenio è direttamente coinvolto nella funzionalità del sistema nervoso centrale: influenza la coordinazione, rinforza la memoria e sostiene le altre facoltà cognitive. L’approvvigionamento di questo minerale è di norma garantito da un’alimentazione corretta, che preveda con la giusta frequenza pesce e molluschi, cereali integrali, noci brasiliane, semi di senape e uova.

Magnesio
E’ presente nel cervello più del calcio. Combatte lo stress, necessario per il funzionamento dell’ipofisi. Il magnesio ha un effetto sedativo sul sistema nervoso.

Ginkgo
I principi attivi del ginkgo
(Ginkgo biloba) influenzano le prestazioni cognitive perché migliorano la circolazione cerebrale e periferica, sono antinfiammatori e antiossidanti e veicolano la colina.

Il ginkgo biloba ha una notevole capacità di prevenire i disturbi metabolici nei modelli sperimentali di insufficiente apporto di sangue al cervello» (M.T. Murray, Il potere delle piante medicinali, Milano 2003).

La somministrazione di estratti di ginkgo ha fornito esiti promettenti nella prevenzione e nel controllo di diverse forme di deterioramento cognitivo, compreso la malattia di Alzheimer. In particolare, una metanalisi su efficacia e sicurezza di questo fitoterapico nel trattamento della demenza ha documentato i benefici di Ginkgo biloba al dosaggio di 240 milligrammi al giorno.

L’estratto di Ginkgo biloba è noto per i suoi effetti sulle funzioni cognitive (memoria, pensiero, attenzione, concentrazione). E’ utile in caso di stanchezza, mal di testa, confusione, depressione e vertigini.
Il ginkgo inoltre regola il consumo di glucosio da parte del cervello.

Bacopa o brahmi
La medicina ayurvedica annovera la bacopa (Bacopa monnieri) tra i principali tonici per il sistema nervoso. Questa pianta, chiamata brahmi in lingua hindi, possiede principi attivi denominati bacosidi che esplicano un’azione antiossidante, modulatrice della trasmissione degli impulsi nervosi, capace di sostenere il trofismo delle cellule cerebrali e rallentarne la degenerazione, con effetti sui riflessi, la memoria e l’agilità mentale. Per tali proprietà, la bacopa viene considerata un rimedio nootropo.

L’impiego di questo fitoterapico ha espresso interessanti potenzialità nella gestione di deficit cognitivi di diversa natura e persino risultati nel morbo di Parkinson, a dosaggi che di norma si attestano sui 300-400 milligrammi quotidiani di bacosidi.