L’oligoterapia è una terapia basata sulla somministrazione di quantità minime di oligoelementi, cioè “elementi presenti in tracce” nel nostro organismo in una concentrazione inferiore a 0,01% del peso totale del corpo.
I minerali svolgono importanti funzioni a prescindere dalla loro quantità, partecipando alla struttura degli organi e dei tessuti, o fungendo da coenzimi che attivano importanti reazioni biochimiche. La loro carenza induce alterazioni fisiologiche e strutturali, pertanto il loro apporto previene o guarisce alcuni squilibri organici, derivati dalla loro mancanza.
Come afferma il dott. Georges Lakhovsky in un suo lavoro del 1939:
«Nel nostro organismo umano, la ripartizione e il dosaggio di qualsivoglia minerale avviene in maniera così perfetta che si può paragonare l’insieme delle sue vibrazioni all’armonia dell’orchestra dell’opera. Ebbene, è noto che nel corso di una stessa audizione dell’orchestra certi strumenti si disaccordano e gli orchestrali debbono riaccordare i loro strumenti dopo l’esecuzione di ogni pezzo. Sfortunatamente non avviene lo stesso per il nostro organismo, che è la migliore tra tutte le orchestre vibratorie. Infatti, durante la vita umana, i minerali che compongono le cellule diminuiscono progressivamente a partire dai diciott’anni di età, come vedremo, e possono anche mancare parzialmente. È come se nell’orchestra dell’opera gli strumenti si disaccordassero senza poterli riaccordare. Ne deriva uno squilibrio oscillatorio cellulare che porta alla malattia e alla morte. Per ristabilire l’equilibrio oscillatorio, bisognerebbe riaccordare le nostre oscillazioni cellulari fornendo all’organismo quelle stesse sostanze che gli difettano.»
L’oligoterapia viene applicata in base alle diatesi, ovvero i quattro terreni organici definiti negli anni ’30 dal medico francese Jacques Ménétrier, considerato il padre di questa disciplina. Si tratta di una cura che agisce sul terreno della persona, cioè la natura propria del malato. Queste diatesi corrispondono a condizioni dell’organismo caratterizzate da componenti fisiche, intellettuali ed emotive specifiche, proprie del soggetto.
La diatesi d’appartenenza viene valutata con precisione attraverso l’esame iridologico.
Questo approccio e metodo di cura permette di lavorare sul terreno della persona, riequilibrando i disordini metabolici e riattivando tutte le possibilità di reagire nei confronti degli squilibri instaurati.