Il meteorismo e il gonfiore addominale sono disturbi gastrointestinali sempre più diffusi, spesso trascurati o sottovalutati. Si manifestano con una sensazione di pancia gonfia, tensione addominale, flatulenza e talvolta dolore o crampi. Questi sintomi possono compromettere la qualità della vita quotidiana, incidendo anche sull’umore, sull’energia e sul rapporto con il proprio corpo. Come naturopata specializzato in disturbi intestinali e detox, mi occupo da anni di aiutare le persone a ritrovare benessere attraverso percorsi personalizzati che partono dall’alimentazione naturale e dal riequilibrio intestinale.
In questo articolo ti guiderò passo dopo passo su cosa mangiare e cosa evitare in caso di meteorismo e gonfiore, secondo un approccio olistico e consapevole.
Alimenti consigliati, cibi da evitare e consigli naturopatici per ridurre il gonfiore in modo naturale e migliorare la digestione
Il meteorismo è una condizione caratterizzata da un’eccessiva presenza di gas all’interno dell’intestino. Questo fenomeno, spesso accompagnato da una fastidiosa sensazione di pancia gonfia, tensione addominale e talvolta dolore, è tra i disturbi gastrointestinali più comuni e sottovalutati. Non si tratta solo di un disagio passeggero o di un problema estetico: il gonfiore è spesso il segnale che l’apparato digerente sta vivendo una difficoltà funzionale, una disarmonia che può coinvolgere la flora batterica intestinale, i processi digestivi, la motilità del colon e persino il nostro stato emotivo.
Nel mio lavoro di naturopata ho osservato che il meteorismo raramente ha una sola causa. È il risultato di un insieme di fattori che si sommano nel tempo. Tra i principali, la fermentazione anomala degli alimenti all’interno dell’intestino, causata spesso da una dieta sbilanciata, ricca di zuccheri fermentabili, lieviti, cereali raffinati o mal digeriti. Quando gli alimenti non vengono adeguatamente scomposti e assimilati, finiscono per fermentare nel colon, generando un eccesso di gas come idrogeno, metano e anidride carbonica. Questa fermentazione può essere amplificata da uno squilibrio della flora batterica intestinale – una condizione nota come disbiosi – oppure da una crescita eccessiva di batteri nel tenue, come avviene nei casi di SIBO (Sindrome da Sovracrescita Batterica del Tenue).
Anche la masticazione frettolosa, l’ingestione d’aria mentre si mangia o si parla, e lo stress cronico giocano un ruolo importante. Quando siamo tesi o sotto pressione, il diaframma si irrigidisce e il sistema nervoso autonomo entra in uno stato di allerta: la digestione rallenta, la peristalsi si altera, e i gas faticano ad essere espulsi. Questo porta ad una progressiva distensione addominale, con senso di pesantezza, malessere e talvolta crampi.
In molti casi, inoltre, si associa un’ipersensibilità viscerale, cioè una soglia del dolore intestinale più bassa del normale: il soggetto avverte più intensamente anche normali quantità di gas. È come se il corpo “percepisse” in modo amplificato ciò che accade nell’intestino, con effetti importanti anche sull’umore e sulla serenità quotidiana.
Affrontare il meteorismo significa quindi osservare l’intestino in una chiave più ampia: non solo come organo digestivo, ma come sistema complesso che riflette abitudini alimentari, stato psicofisico ed equilibrio profondo. Ecco perché in ogni percorso che propongo – anche online – accompagno la persona a ricostruire un rapporto più consapevole con il cibo, con le proprie emozioni e con i segnali del corpo. Solo così il gonfiore può davvero ridursi in modo duraturo.
Il gonfiore sta influenzando negativamente la tua vita e incidendo sulla tua serenità? Sono il Dott. Gianluca Lombardi e comprendo quanto questi disturbi possano essere debilitanti. Con il mio Metodo ColiteAddio, ho aiutato molte persone a ritrovare il benessere intestinale. Scopri le soluzioni che ho pensato per persone come te.
Cosa mangiare in caso di meteorismo e pancia gonfia
Quando si soffre di meteorismo e gonfiore addominale, il primo passo per ritrovare leggerezza e benessere è scegliere con attenzione gli alimenti da portare in tavola. L’obiettivo non è solo “togliere il sintomo”, ma piuttosto ripristinare un ambiente intestinale favorevole, sostenere la digestione e ridurre quei processi fermentativi e infiammatori che contribuiscono alla produzione eccessiva di gas.
Nella mia esperienza come naturopata, consiglio sempre di privilegiare cibi semplici, naturali, ben digeribili, preparati con metodi di cottura leggeri. Le verdure, ad esempio, non devono mai mancare, ma è fondamentale scegliere quelle meno ricche di zuccheri fermentabili (i cosiddetti FODMAP) e soprattutto consumarle cotte. Zucchine, carote, finocchi e zucca, cucinate al vapore o in padella con poco olio, risultano generalmente ben tollerate, perché non appesantiscono e aiutano il transito intestinale senza fermentare eccessivamente. Il finocchio, in particolare, è noto per le sue proprietà carminative: rilassa la muscolatura dell’intestino e favorisce l’eliminazione dei gas, diventando un grande alleato naturale contro il gonfiore.
Accanto alle verdure, è utile introdurre cereali privi di glutine e a basso indice fermentativo, come il riso bianco, il miglio o il grano saraceno. Questi alimenti non irritano le mucose intestinali e rappresentano una fonte di energia “pulita”, ideale in una fase di sfiammamento e riequilibrio. Anche le proteine devono essere presenti in ogni pasto, ma in forma leggera: carni bianche come pollo e tacchino, cucinate alla griglia o al vapore, o pesci come la spigola e lo sgombro, apportano aminoacidi essenziali senza sovraccaricare la digestione. Il pesce azzurro, in particolare, è ricco di omega-3, che aiutano a modulare l’infiammazione intestinale e a sostenere la mucosa.

I grassi, se scelti con criterio, non devono essere demonizzati. L’olio extravergine di oliva, utilizzato a crudo, favorisce la produzione di bile e migliora la digestione dei lipidi senza causare fermentazioni. In piccole quantità e se ben tollerati, anche i semi oleosi e l’avocado possono essere introdotti, a patto che siano ben masticati e non combinati con altri alimenti difficili da digerire.
Un altro aspetto importante riguarda le bevande. L’acqua è fondamentale, ma va bevuta a piccoli sorsi durante il giorno, preferibilmente a temperatura ambiente o tiepida, evitando le acque frizzanti che alimentano l’aria nella pancia. Le tisane a base di finocchio, anice, camomilla, menta piperita o cumino possono dare un sollievo immediato, soprattutto se assunte lontano dai pasti. Hanno un’azione distensiva, digestiva e leggermente antifermentativa, utilissima nei momenti di maggiore gonfiore.
Infine, se c’è un’infiammazione o una disbiosi di fondo, consiglio spesso – all’interno delle consulenze personalizzate – l’introduzione mirata di probiotici o enzimi digestivi naturali. Quando scelti correttamente e in base al profilo individuale, questi supporti possono fare una grande differenza nel ridurre la fermentazione e favorire la regolarità intestinale. Alcuni yogurt greci senza zucchero o verdure fermentate tradizionali possono essere utili, ma solo in una fase più avanzata, quando la sensibilità è ridotta.
In sintesi, mangiare in modo consapevole in caso di meteorismo significa rispettare il tempo e i bisogni dell’intestino. Significa semplificare, alleggerire, nutrire con intelligenza e ascolto, permettendo all’organismo di riattivare le sue naturali capacità di autoregolazione e benessere. In questo percorso, l’alimentazione non è solo una “cura”, ma diventa uno strumento di riconnessione con il corpo e con il proprio equilibrio più profondo.
Riassumendo:
1. Verdure cotte e leggere
Le verdure sono fondamentali, ma vanno scelte con attenzione. In caso di gonfiore consiglio:
- Zucchine, carote, finocchi, fagiolini, zucca e melanzane
- Cotte al vapore o in padella, mai crude
- In piccole porzioni, senza mescolarle troppo tra loro
Il finocchio, in particolare, ha azione carminativa: aiuta a ridurre i gas e rilassare la muscolatura intestinale.
2. Cereali privi di glutine e poco fermentabili
- Riso bianco, riso basmati, miglio, grano saraceno, quinoa
- Evita il mais (troppo fermentabile)
- Meglio sotto forma di crema, zuppa o polpette
3. Proteine magre e facilmente digeribili
- Carni bianche (pollo, tacchino) cucinate al vapore o in padella
- Pesce azzurro (sardine, sgombro) o spigola, per l’effetto antinfiammatorio
- Uova sode o strapazzate, se tollerate
4. Grassi buoni
- Olio extravergine di oliva a crudo
- Piccole quantità di avocado o semi oleosi (ben masticati)
5. Bevande e infusi digestivi
- Tisana al finocchio, anice, camomilla, zenzero o cumino
- Acqua naturale tiepida, da bere lentamente
- No alle bevande gassate o fredde
6. Fermenti lattici e probiotici naturali
- Yogurt greco senza zuccheri (se non c’è intolleranza al lattosio)
- Integratori a base di ceppi selezionati (richiedi consiglio personalizzato)
- Crauti o verdure fermentate, solo se già introdotte gradualmente
Alimenti da evitare in caso di gonfiore
Quando l’intestino è già in uno stato di irritazione o squilibrio, è fondamentale evitare quegli alimenti che tendono a fermentare facilmente, a rallentare la digestione o a stimolare una produzione eccessiva di gas. In molti casi, non basta introdurre cibi benefici: è altrettanto importante, se non di più, sapere cosa lasciare fuori dal piatto per permettere al corpo di decongestionarsi e ritrovare leggerezza.
Uno dei gruppi alimentari più problematici per chi soffre di meteorismo è costituito dalle verdure ricche di FODMAP, come cipolla, aglio, cavolfiore, broccoli, verza, porri e funghi. Questi ortaggi, pur essendo salutari per molte persone, contengono zuccheri complessi che vengono fermentati rapidamente dalla flora batterica, con conseguente formazione di gas. Anche quando sono cotti, in soggetti sensibili possono aggravare la distensione addominale e la flatulenza, peggiorando il quadro digestivo.

Un altro elemento spesso sottovalutato è rappresentato dai legumi. Fagioli, ceci, lenticchie e piselli contengono fibre e zuccheri fermentabili che, in presenza di disbiosi o di una digestione rallentata, favoriscono la produzione di aria nell’intestino. Questo non significa che i legumi debbano essere esclusi per sempre, ma vanno reintrodotti solo in un secondo momento, in forma decorticata e ben trattata, quando l’equilibrio intestinale sarà stato parzialmente ristabilito.
I latticini sono tra gli alimenti che più frequentemente causano gonfiore. In molte persone si osserva una ridotta capacità di digerire il lattosio, lo zucchero del latte, che fermenta facilmente nel colon. Latte vaccino, yogurt dolcificati, mozzarella, panna e formaggi freschi possono essere responsabili non solo di gonfiore, ma anche di stanchezza digestiva, infiammazione mucosa e alterazioni della flora batterica. In questi casi, anche le versioni “senza lattosio” vanno assunte con cautela e solo se ben tollerate.
Anche i prodotti da forno lievitati, come pane bianco, pizze, focacce, croissant e dolci industriali, rappresentano una fonte importante di fermentazione. La combinazione di glutine, lieviti e zuccheri semplici crea un ambiente favorevole alla proliferazione batterica e all’accumulo di gas. In più, questi alimenti tendono a rallentare il transito intestinale e ad appesantire lo stomaco, contribuendo a quella sensazione di pancia gonfia e piena che molte persone descrivono anche ore dopo il pasto.
Un’altra categoria da considerare è quella delle bevande gassate, alcoliche o zuccherate. L’acqua frizzante, le bibite industriali, le birre, i vini dolci e i cocktail non solo introducono aria direttamente nel tratto digestivo, ma alterano anche il pH gastrico e ostacolano una digestione fisiologica. Anche le gomme da masticare, i succhi confezionati e i dolcificanti artificiali come sorbitolo, mannitolo e xilitolo possono interferire con l’equilibrio digestivo, soprattutto nei soggetti con colon irritabile o ipersensibilità viscerale.
Infine, è bene porre attenzione a una certa frutta, spesso considerata salutare ma poco adatta in fase di gonfiore attivo. Mele, pere, prugne, anguria, mango e frutta secca in grandi quantità possono fermentare facilmente, soprattutto se assunte a fine pasto o combinate con altri cibi complessi. La frutta, infatti, dovrebbe essere consumata da sola, lontano dai pasti principali, e scelta tra le varietà a basso contenuto di fruttosio e sorbitolo.
Evitare questi alimenti per un periodo di tempo, anche solo temporaneamente, permette all’intestino di disinfiammarsi, di riequilibrare la flora e di riattivare il naturale processo digestivo senza eccessi di fermentazione. Nelle consulenze personalizzate che offro, questo lavoro viene calibrato sul singolo caso, con strategie specifiche di esclusione e reintroduzione graduale, sempre nel rispetto della costituzione e della storia individuale. Ristabilire il giusto dialogo con il proprio intestino è possibile, ma solo se si inizia a togliere ciò che ne ostacola l’armonia.
Riassumendo, ecco i principali alimenti da evitare per ridurre la fermentazione intestinale e la produzione eccessiva di gas:
Verdure FODMAP o difficili da digerire
Legumi interi o non decorticati
Se proprio desideri mangiarli, prova le versioni decorticate, passate e in piccole dosi.
Latticini e derivati
- Latte, mozzarella, formaggi freschi
Contengono lattosio e possono alimentare fermentazione e disbiosi.
Dolcificanti artificiali e alcolici
Frutta fermentabile
Cibi lievitati e prodotti da forno Pane bianco, pizze, focacce, prodotti con lievito di birra
Abitudini utili per ridurre il gonfiore
Quando si parla di meteorismo e gonfiore addominale, è fondamentale ricordare che non è solo il cosa si mangia a fare la differenza, ma anche il come. Le abitudini quotidiane legate all’atto del mangiare, ai ritmi della giornata e alla gestione dello stress giocano un ruolo determinante nel modulare la risposta del sistema digerente. Spesso, nella mia esperienza come naturopata, ho potuto osservare che correggere anche piccole abitudini può portare a miglioramenti rapidi e duraturi, senza bisogno di grandi restrizioni alimentari.
Uno degli aspetti più trascurati ma più influenti riguarda la masticazione. Mangiare in fretta, parlare durante i pasti o inghiottire bocconi mal masticati introduce aria nel tratto digerente e compromette la prima fase della digestione, che avviene proprio in bocca, attraverso l’azione meccanica dei denti e quella enzimatica della saliva. Una masticazione lenta e consapevole favorisce la produzione di enzimi, riduce l’aerofagia e permette allo stomaco di ricevere il cibo in una forma più facilmente gestibile, alleggerendo tutto il processo digestivo.
Anche il modo in cui strutturiamo i pasti incide profondamente sul benessere intestinale. Evitare abbuffate o porzioni troppo abbondanti, in particolare la sera, è una scelta preziosa per chi tende a gonfiarsi. I pasti dovrebbero essere leggeri, ben distribuiti durante la giornata, preferibilmente consumati sempre agli stessi orari. Quando l’organismo percepisce regolarità, attiva in modo più efficiente i ritmi circadiani digestivi e l’attività peristaltica intestinale, migliorando il transito e riducendo l’accumulo di gas.
Un altro elemento chiave è la postura e il comportamento post-prandiale. Dopo i pasti è consigliabile evitare di sdraiarsi o restare fermi in posizioni sedentarie. Una semplice camminata di dieci o quindici minuti può stimolare delicatamente la motilità intestinale, favorire l’assorbimento e limitare la fermentazione. Il movimento, in questo caso, agisce come una vera e propria medicina naturale, facilitando la digestione e migliorando l’ossigenazione dei tessuti.
Lo stress, inoltre, è un fattore spesso sottovalutato, ma fortemente implicato nella comparsa del gonfiore. Quando siamo tesi o sotto pressione, il sistema nervoso autonomo attiva una risposta di tipo simpatico, bloccando temporaneamente le funzioni digestive per dare priorità ad altri sistemi corporei. Questo rallentamento della digestione, se cronico, può tradursi in accumulo di gas, alterazioni della flora batterica e sensibilità viscerale. Imparare a gestire lo stress, attraverso tecniche come il respiro consapevole, la meditazione, lo yoga o semplicemente prendendosi del tempo per sé stessi, può ridurre sensibilmente il gonfiore in molte persone.
Anche l’ambiente in cui si consuma il pasto influisce. Mangiare in silenzio, senza distrazioni, in un contesto calmo e ordinato, permette al corpo di rilassarsi e di dedicare piena energia alla digestione. In fondo, il momento del pasto dovrebbe essere sacro: un’occasione per nutrirsi in senso ampio, non solo di alimenti, ma anche di presenza, quiete e gratitudine.
In conclusione, prendersi cura delle proprie abitudini quotidiane è il fondamento di qualsiasi percorso di riequilibrio intestinale. Non esiste alimento o integratore che possa sostituire l’efficacia di uno stile di vita centrato sull’ascolto del corpo. Per questo, nei miei percorsi di consulenza, accompagno ogni persona non solo nella scelta degli alimenti più adatti, ma anche nel riscoprire un modo più consapevole, naturale e rispettoso di vivere il rapporto con il cibo e con sé stessi.
Esempio di menù giornaliero anti-gonfiore
Quando si vive con un’intestino sensibile, soggetto a meteorismo e gonfiore, è fondamentale strutturare i pasti in modo strategico, combinando cibi leggeri, non fermentabili e ben tollerati, con tempi e modalità che favoriscano la digestione e il riequilibrio della flora intestinale. Un menù giornaliero anti-gonfiore non deve essere restrittivo o monotono, ma deve rispettare il principio della semplicità e della funzionalità: pochi ingredienti, buone combinazioni, cotture delicate e l’assenza di sovraccarichi digestivi.
Nel mio lavoro di naturopata, propongo spesso dei menù guida personalizzati per aiutare le persone a fare chiarezza su cosa mangiare nell’arco della giornata e in che modalità. Quello che segue è un esempio di giornata tipo che può essere utile in fase di sgonfiamento intestinale, pensato per favorire la leggerezza dopo i pasti, migliorare il transito e ridurre la fermentazione.
COLAZIONE:
La giornata può iniziare con una crema di riso bianco preparata con acqua o bevanda vegetale (ad esempio latte di riso o avena senza zuccheri), arricchita con un pizzico di cannella e qualche seme di chia tritato. Questo tipo di colazione è calda, facilmente digeribile, priva di glutine e lattosio, e aiuta a riscaldare dolcemente il sistema digerente, evitando picchi glicemici o fermentazioni precoci. In alternativa, per chi preferisce qualcosa di più solido, vanno bene delle gallette di grano saraceno con un velo sottile di crema di mandorle 100%, accompagnate da una tisana al finocchio o allo zenzero.
SPUNTINO DI META’ MATTINA:
A metà mattina è consigliabile mantenere qualcosa di molto semplice e mirato: uno yogurt greco bianco senza zuccheri (se ben tollerato), oppure uno snack a base di semi di zucca e carbone vegetale in capsule (se prescritto). In alternativa, una piccola mela cotta al vapore con cannella, soprattutto nelle fasi fredde dell’anno, è molto digeribile e può aiutare il transito senza fermentare.
PRANZO:
Il pasto centrale della giornata può essere composto da un riso basmati ben cotto condito con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo e accompagnato da una porzione di zucchine e carote cotte al vapore. Come fonte proteica, è ottimo un filetto di orata al forno o un trancio di salmone selvaggio al vapore, entrambi facili da digerire e con un buon profilo antinfiammatorio. Il pasto va chiuso, se si desidera, con una tisana tiepida alla menta o alla camomilla romana, che aiuta a rilassare il tratto digerente e favorisce l’eliminazione dei gas.
SPUNTINO POMERIDIANO:
Nel pomeriggio si può fare una tisana carminativa, a base di finocchio, cumino e anice, accompagnata da due o tre gallette di miglio o un piccolo pugno di cracker di riso. Se si desidera qualcosa di più fresco, si può optare per una centrifuga di cetriolo e finocchio, da bere lentamente, sempre a temperatura ambiente.
CENA:
La cena deve essere particolarmente leggera, per evitare fermentazioni notturne. Un ottimo esempio è una crema di zucca e carote con l’aggiunta di qualche foglia di alloro in cottura, servita tiepida, seguita da una piccola porzione di petto di pollo ai ferri o, in alternativa, da uovo strapazzato con olio EVO e prezzemolo fresco. A completare il pasto, si può aggiungere finocchio cotto al vapore o al cartoccio con semi di cumino. La giornata può concludersi con una tisana al tiglio o alla melissa, per rilassare il sistema neurovegetativo e accompagnare l’organismo nel riposo.
Questo menù è solo un esempio di come si possa costruire una giornata alimentare anti-gonfiore che sia anche nutriente, varia e gratificante. Naturalmente ogni persona ha una sua specifica tolleranza, una sua storia intestinale e una costituzione unica. Per questo motivo, nelle consulenze che offro online, costruisco dei piani su misura, calibrati su eventuali intolleranze, sulla presenza di disbiosi, infiammazione cronica, SIBO o altre condizioni correlate.
Seguire un’alimentazione anti-gonfiore significa educare l’intestino alla calma e alla regolarità, offrendo al corpo i mezzi per ritrovare equilibrio in modo naturale, senza forzature né rinunce estreme. Con piccoli gesti quotidiani e scelte consapevoli, anche la pancia più gonfia può tornare ad essere silenziosa, leggera e in armonia con il resto dell’organismo.
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Il mio consiglio da naturopata
Quando una persona si rivolge a me per disturbi legati al meteorismo, al gonfiore addominale o alla sensazione costante di pesantezza, cerco sempre di trasmetterle un concetto fondamentale: il gonfiore non è solo un problema digestivo, ma è il linguaggio con cui l’intestino sta cercando di comunicare un disagio più profondo. Non è mai un semplice accumulo d’aria da “eliminare”, ma piuttosto un segnale che qualcosa, nell’equilibrio complessivo dell’organismo, ha smesso di funzionare come dovrebbe. E spesso questo qualcosa coinvolge più piani contemporaneamente: fisico, alimentare, emotivo e nervoso.
Nel mio lavoro di naturopata, ho imparato che non esiste un rimedio universale o una “dieta perfetta” valida per tutti. Ogni persona ha una storia a sé: c’è chi ha avuto un’intossicazione alimentare che ha alterato la flora intestinale, chi ha vissuto un forte stress prolungato che ha modificato la motilità del colon, chi ha subito un lutto o una separazione e da quel momento il gonfiore non l’ha più lasciato. Per questo motivo, il mio approccio non si limita a fornire un elenco di alimenti consigliati o da evitare, ma si basa su un’indagine più profonda della situazione complessiva, su un ascolto attento e su un piano personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze del corpo e dell’anima.
Valuto sempre lo stato dell’intestino nel suo insieme: osservo la qualità della digestione, il tipo di gonfiore (se è localizzato o diffuso, se compare subito dopo i pasti o a distanza di ore), eventuali intolleranze o sensibilità alimentari, l’eventuale presenza di disbiosi o SIBO, la regolarità intestinale, lo stato della mucosa e della barriera enterica. Ma, accanto a tutto questo, dedico spazio anche a un’altra dimensione spesso trascurata: quella emotiva. La pancia è, per sua natura, una sede di percezione sottile. È il nostro secondo cervello, e come tale raccoglie tensioni, paure, preoccupazioni, emozioni non espresse, che spesso si traducono in gonfiore cronico, in difficoltà a “digerire” non solo i cibi ma anche le esperienze della vita.
Il consiglio che offro, quindi, non è mai solo tecnico o nutrizionale. È un invito a rallentare, ad ascoltarsi, a rieducare il corpo con gentilezza. È un accompagnamento a riscoprire un rapporto sano con il cibo, fatto di presenza e gratitudine, senza sensi di colpa né eccessivi schemi. È un percorso in cui si lavora insieme, passo dopo passo, per alleggerire non solo l’intestino ma anche tutto ciò che, a livello simbolico, appesantisce il centro del nostro essere.
Per questo motivo, nelle mie consulenze online, non propongo semplicemente diete, ma veri e propri percorsi di riequilibrio e trasformazione, dove l’intestino diventa una guida preziosa per ritrovare armonia, vitalità e benessere autentico. Se senti che è arrivato il momento di prenderti cura di te in modo più profondo e naturale, sappi che sono qui per accompagnarti, con serietà, ascolto e rispetto per la tua unicità.
Se anche tu desideri affrontare seriamente il tuo meteorismo con un percorso naturale e personalizzato, puoi prenotare una consulenza online direttamente dal mio sito… LA PRIMA È GRATUITA
Fonti e Bibliografia
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