Quali Formaggi Mangiare con Colite e Colon Irritabile e Quali Evitare?

Home Blog Quali Formaggi Mangiare con Colite e Colon Irritabile e Quali Evitare?
Quali Formaggi Mangiare con Colite e Colon Irritabile e Quali Evitare?

Chi Soffre di Colon Irritabile e Colite Può Mangiare Latticini? Formaggi Permessi e Quelli non Consentiti

Convivere con la colite o il colon irritabile significa spesso navigare in un mare di dubbi alimentari, dove ogni scelta può influenzare il benessere intestinale. Tra i cibi che generano più incertezze, i formaggi occupano certamente un posto di primo piano. Se anche tu ti sei chiesto quali formaggi mangiare con la colite o se i latticini peggiorano il colon irritabile, sei nel posto giusto. La relazione tra formaggi e colite è particolarmente complessa: mentre alcuni tipi possono scatenare fastidiose reazioni, altri potrebbero essere tollerati e persino risultare benefici. In questo articolo faremo chiarezza su quali formaggi scegliere e quali evitare, aiutandoti a costruire un’alimentazione personalizzata che rispetti il tuo intestino e migliori la tua qualità di vita.

Varietà di formaggi freschi e stagionati su un tagliere, alcuni dei quali possono influenzare colite e formaggi nella dieta.

Chi Soffre di Colite e Colon Irritabile Può Mangiare Latticini?

La risposta non è semplice né univoca, poiché la tollerabilità ai latticini e formaggi in chi soffre di colite varia significativamente da persona a persona. Quello che possiamo affermare con certezza è che i latticini rappresentano una categoria alimentare che richiede particolare attenzione per chi convive con problematiche intestinali di tipo infiammatorio.

Il lattosio, lo zucchero naturalmente presente nel latte e in molti suoi derivati, è spesso il principale imputato del disagio intestinale, come abbiamo visto nell’esplorare il rapporto tra colite e latte. Questo disaccaride, se non adeguatamente digerito per carenza dell’enzima lattasi, fermenta nell’intestino causando gonfiore, crampi e diarrea – sintomi che si sovrappongono e possono aggravare quelli già presenti nella colite e nel colon irritabile.

È importante sottolineare che non tutti i latticini contengono la stessa quantità di lattosio. I formaggi stagionati, ad esempio, durante il processo di maturazione subiscono una significativa riduzione del lattosio, rendendoli potenzialmente più tollerabili rispetto ai formaggi freschi come la mozzarella. Questo spiega perché molte persone riescono a consumare piccole quantità di parmigiano stagionato pur soffrendo di colite, senza manifestare sintomi.

Oltre al lattosio, anche i grassi saturi presenti nei formaggi possono rallentare la digestione e irritare ulteriormente una mucosa intestinale già compromessa. Alcuni latticini industriali, inoltre, contengono additivi che potrebbero peggiorare l’infiammazione intestinale in soggetti sensibili.

La dieta FODMAP, approccio alimentare sempre più utilizzato nella gestione del colon irritabile, suggerisce di limitare (ma non necessariamente eliminare) i latticini ad alto contenuto di lattosio. Generalmente, anche chi soffre di queste problematiche può tollerare fino a 6 grammi di lattosio al giorno, equivalenti a circa 125 ml di latte, a meno che non si soffra congiuntamente di colon irritabile e intolleranza al lattosio. Ricorda che ascoltare il tuo corpo è fondamentale: ciò che scatena i sintomi in una persona potrebbe essere ben tollerato da un’altra.

Nei prossimi paragrafi vedremo meglio i rischi del consumo di formaggi per soggetti con colite e colon irritabile, e quali sono quelli da preferire e quelli da eliminare, per costruire un approccio personalizzato alla dieta.

I disturbi della colite stanno influenzando il tuo benessere? Mi chiamo Dott. Gianluca Lombardi e comprendo il tuo disagio. Con il Metodo ColiteAddio, offro soluzioni personalizzate per aiutarti a vivere meglio.

Gianluca Lombardi
Contattami; insieme possiamo trovare una soluzione naturale ai tuoi problemi intestinali. CONTATTAMI

Effetti Collaterali dei Formaggi sulla Colite e Colon Irritabile

La relazione tra colite e formaggi può rivelarsi problematica per molti pazienti, con effetti collaterali che variano da lievi a particolarmente intensi. Il consumo di latticini, soprattutto quelli freschi e ricchi di lattosio, può innescare una cascata di disturbi intestinali che meritano particolare attenzione.

Il sintomo più comune è il gonfiore addominale, spesso accompagnato da crampi dolorosi che possono manifestarsi già 30-60 minuti dopo l’ingestione. Questo accade perché il lattosio non digerito raggiunge il colon dove viene fermentato dalla flora batterica, producendo gas che distende l’intestino già sensibile. La diarrea rappresenta un’altra manifestazione frequente, causata sia dalla fermentazione intestinale che dall’effetto irritante dei grassi saturi sulla mucosa già infiammata.

Il meccanismo alla base di questi disturbi è multifattoriale. Nei soggetti con colite o colon irritabile, la carenza dell’enzima lattasi impedisce la corretta digestione del lattosio, che diventa substrato per la fermentazione batterica. Questa fermentazione non solo produce gas, ma può anche alterare il microbiota intestinale, favorendo la crescita di batteri pro-infiammatori a discapito di quelli benefici. I grassi saturi presenti nei formaggi, inoltre, rallentano il transito intestinale e possono intensificare l’infiammazione della mucosa.

È interessante notare come alcuni formaggi possano stimolare anche una maggiore produzione di muco nell’intestino, aggravando la sensazione di gonfiore e pesantezza. Gli additivi presenti nei formaggi industriali, come conservanti e coloranti, possono rappresentare un ulteriore fattore irritante per l’intestino già compromesso di chi soffre di colon irritabile. La risposta infiammatoria scatenata può persistere per diverse ore o addirittura giorni, creando quello che alcuni pazienti descrivono come un vero e proprio “attacco” di colite, con alternanza di stipsi e diarrea, dolore diffuso e sensazione di malessere generale.

È importante sottolineare che l’intensità di questi sintomi varia considerevolmente da persona a persona, in base alla sensibilità individuale e alla quantità di formaggio consumata.

Formaggi e Colite: Quali Mangiare e Quali Evitare

Quali sono quindi i formaggi che è possibile mangiare con la colite, e quali vanno evitati? Capire cosa mangiare con la colite può essere complesso, poiché tutti i prodotti caseari hanno lo stesso impatto sull’intestino infiammato, ed è fondamentale saper distinguere tra quelli potenzialmente dannosi e quelli generalmente meglio tollerati.

La differenza principale risiede nel contenuto di lattosio e nel grado di fermentazione, due fattori che influenzano significativamente la risposta del colon irritabile ai latticini.

Formaggi da Evitare o Limitare con Colon Irritabile e Colite

  • Formaggi freschi (mozzarella, crescenza, stracchino): elevato contenuto di lattosio che fermenta nell’intestino
  • Fiocchi di latte: nonostante siano magri, contengono quantità significative di lattosio
  • Formaggi spalmabili: spesso contengono additivi e conservanti irritanti
  • Formaggi industriali processati: ricchi di additivi, coloranti e conservanti che possono irritare la mucosa intestinale
  • Formaggi molto grassi (mascarpone, gorgonzola cremoso): l’alto contenuto di grassi saturi rallenta la digestione e può irritare l’intestino
  • Yogurt con lattosio: la fermentazione batterica può intensificare i sintomi: leggi il nostro approfondimento sugli effetti dello yogurt nella colite

Formaggi che Puoi Consumare con Moderazione con Colon Irritabile e Colite

  • Ricotta fresca: più leggera e digeribile rispetto ad altri formaggi freschi
  • Primo sale: formaggio fresco e leggero, con minore contenuto di grassi
  • Formaggi a media stagionatura: come fontina o provolone dolce, con ridotto contenuto di lattosio
  • Yogurt greco senza lattosio: più proteico e meno irritante
  • Formaggi di capra a media stagionatura: spesso meglio tollerati rispetto ai formaggi vaccini

La frequenza ideale sarebbe di 1-2 volte a settimana, in porzioni ridotte (30-40g), preferibilmente non a stomaco vuoto. Ricorda sempre che ogni organismo è diverso: ciò che funziona per altri potrebbe non essere adatto a te.

Formaggi Consentiti o Meglio Tollerati con Colon Irritabile e Colite

  • Parmigiano Reggiano e Grana Padano stagionati (24-36 mesi): il lungo processo di stagionatura degrada quasi completamente il lattosio
  • Pecorino stagionato: contiene tracce minime di lattosio grazie alla maturazione
  • Brie e Camembert: durante la loro produzione, il lattosio viene quasi interamente fermentato
  • Formaggi delattosati: specificamente prodotti per chi ha difficoltà a digerire il lattosio
  • Alternative vegetali: i “formaggi” a base di soia, mandorle o anacardi possono essere valide alternative per i casi più sensibili

La ridotta presenza di lattosio in questi formaggi li rende generalmente più digeribili per l’intestino infiammato, limitando i processi fermentativi che causano gonfiore e dolore addominale.

Conoscere gli alimenti giusti è un ottimo inizio, ma un programma personalizzato può fare la differenza. Il Metodo ColiteAddio offre soluzioni su misura per le tue esigenze specifiche.

Gianluca Lombardi
Interessato a vedere come posso aiutarti a migliorare la tua qualità di vita? Scopri di più e non esitare a contattarmi. SCOPRI

Quali Sono i Formaggi non Fermentati?

La distinzione tra formaggi fermentati e non fermentati è quindi cruciale per chi soffre di colite, ed uno dei principali fattori da considerare nell’individuare quali latticini possono essere integrati con cautela nella propria alimentazione. Ma cosa si intende esattamente con questa classificazione?

I formaggi non fermentati sono quelli che non subiscono (o subiscono in minima parte) il processo di maturazione batterica che trasforma il lattosio in acido lattico e altri composti. Come abbiamo visto, questa differenza è particolarmente rilevante per chi soffre di problematiche intestinali, poiché i processi fermentativi possono generare sostanze potenzialmente irritanti per un intestino già infiammato.

I principali formaggi non fermentati includono:

  • Ricotta: ottenuta dal siero del latte, contiene meno lattosio rispetto al latte intero ma comunque in quantità significativa
  • Crescenza: formaggio fresco a pasta molle con elevato contenuto di acqua e lattosio
  • Fiocchi di latte: ricchi di proteine ma anche di lattosio
  • Mozzarella fresca: soprattutto quella industriale contiene quantità rilevanti di lattosio
  • Robiola fresca: formaggio cremoso a breve stagionatura
  • Stracchino: formaggio a pasta cruda con consistente presenza di lattosio
  • Mascarpone: cremoso e ricco sia di grassi che di lattosio
  • Primo sale: formaggio freschissimo con minima stagionatura

Questi formaggi, essendo poco o per nulla fermentati, mantengono generalmente un contenuto di lattosio più elevato rispetto ai loro equivalenti stagionati. Per chi soffre di colon irritabile, per cui i latticini rappresentano un problema, questo è dunque un aspetto da non sottovalutare.

È importante sottolineare però che anche tra i formaggi non fermentati esistono differenze significative. La ricotta, ad esempio, pur essendo tecnicamente non fermentata, contiene meno lattosio rispetto alla crescenza o allo stracchino grazie al suo particolare processo produttivo. Questo spiega perché alcune persone con sensibilità intestinale possano tollerare piccole quantità di ricotta ma avere problemi con altri formaggi freschi.

Un altro aspetto da considerare è che alcuni formaggi freschi industriali possono contenere additivi, stabilizzanti e conservanti che rappresentano un ulteriore fattore irritante per l’intestino già compromesso. Preferire prodotti artigianali con ingredienti semplici può fare la differenza nella tollerabilità.

Se desideri includere formaggi non fermentati nella tua dieta nonostante la colite o il colon irritabile, considera l’opzione dei prodotti delattosati, oggi disponibili anche tra i formaggi freschi. Questi subiscono un trattamento che scompone preventivamente il lattosio, rendendoli potenzialmente più digeribili anche per intestini sensibili.

Tagliere con formaggi erborinati, a pasta molle e stagionati, alimenti da valutare con attenzione nella dieta per colon irritabile.

Quanto e Come Consumare i Formaggi se si Soffre di Colite o Colon Irritabile?

Per chi soffre di colite, la moderazione e l’attenzione alle porzioni, specie nel caso di consumo di formaggi, diventano fondamentali.

Con quale Frequenza posso Consumare Formaggi se Soffro di Colite o Colon Irritabile?

La frequenza ideale di consumo si attesta generalmente intorno alle 1-2 volte a settimana, con porzioni contenute che non dovrebbero superare i 30-40 grammi per volta. Questa quantità permette di godere del gusto e dei nutrienti dei formaggi senza sovraccaricare l’intestino già sensibile.

Quando Assumere Formaggi nella Dieta per la Colite?

Il momento della giornata in cui consumare i formaggi non è un dettaglio trascurabile. È preferibile evitare di mangiarli a stomaco vuoto o come ultimo pasto serale, quando i processi digestivi rallentano. Il consumo ideale avviene durante i pasti principali, possibilmente a pranzo quando l’organismo è più attivo metabolicamente e ha davanti diverse ore di attività per completare la digestione.

Come Integrare i Formaggi nell’Alimentazione per Colon Irritabile e Colite?

Le combinazioni alimentari possono fare una grande differenza nella tollerabilità dei formaggi per chi soffre di colon irritabile. Associare i formaggi a:

  • Verdure cotte, specialmente finocchi o zucchine, che favoriscono la digestione
  • Cereali senza glutine come riso o miglio, che bilanciano l’acidità
  • Erbe aromatiche digestive come rosmarino o salvia
  • Un cucchiaino d’olio extravergine d’oliva, che può facilitare il transito intestinale

È fondamentale implementare un periodo di valutazione ogni volta che si introduce un nuovo tipo di formaggio nella dieta. Questo significa consumare una piccola quantità (circa 15-20g) e osservare attentamente la reazione dell’organismo nelle 24-48 ore successive. Tenere un diario alimentare può essere estremamente utile per tracciare quali formaggi causano meno disturbi e in quali quantità.

Durante le fasi acute di colon irritabile e latticini dovrebbero essere completamente evitati, anche quelli generalmente ben tollerati. Solo quando i sintomi si sono stabilizzati si può considerare di reintrodurli gradualmente. Anche la qualità del formaggio gioca un ruolo importante: prodotti artigianali o biologici, privi di additivi e conservanti, sono generalmente meglio tollerati rispetto ai loro equivalenti industriali. Ricorda che la risposta individuale varia notevolmente: ciò che funziona per una persona potrebbe non essere adatto a un’altra.

Colite da Formaggi: Riconoscerla e Prevenirla

In molte persone affette da problematiche intestinali, l’assunzione di latticini scatena reazioni infiammatorie così acute da far parlare di una vera e propria “colite da formaggi”. Riconoscere tempestivamente i segnali di questa reazione può evitare giorni di disagio e dolore intenso. I sintomi tipici compaiono generalmente entro 30 minuti fino a 2-3 ore dopo il consumo e includono dolore addominale crampiforme, gonfiore visibile, rumori intestinali aumentati (borborigmi), urgenza di evacuare e alterazioni delle feci che possono variare dalla diarrea alla stipsi. In alcuni casi, si possono manifestare anche sintomi sistemici come stanchezza, mal di testa e persino lievi stati febbrili, segnali di un’infiammazione generalizzata.

Per monitorare efficacemente la tua reazione ai formaggi, considera questi passaggi:

  • Introduci un solo tipo di formaggio alla volta, in piccola quantità (15-20g)
  • Attendi almeno 48 ore prima di testare un altro tipo
  • Annota su un diario non solo i sintomi ma anche la loro intensità e durata
  • Presta attenzione ai sintomi ritardati che possono manifestarsi anche il giorno successivo

La prevenzione della “colite da formaggi” si basa su strategie mirate:

  1. Gradualità e rotazione: se tolleri alcuni formaggi, evita di consumarli consecutivamente per prevenire sensibilizzazioni
  2. Enzimi digestivi: integratori di lattasi possono essere assunti prima di consumare formaggi per migliorare la digestione del lattosio
  3. Supporto probiotico: i probiotici specifici per il colon irritabile possono rafforzare la barriera intestinale e migliorare la tolleranza ai latticini
  4. Preparazione intestinale: alcune persone trovano beneficio nell’assumere carbone vegetale o argilla prima del consumo di formaggi per assorbire eventuali sostanze irritanti
  5. Tecniche di cottura: in alcuni casi, il formaggio cotto (come in una frittata) può risultare meglio tollerato rispetto a quello crudo

Il ripristino della flora batterica intestinale gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione delle reazioni ai formaggi. Oltre ai probiotici, alimenti prebiotici come cicoria, tarassaco e inulina possono nutrire i batteri benefici e migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale, riducendo la reattività ai prodotti caseari nel colon irritabile e latticini diventano così più gestibili.

Domande Frequenti su Colite, Colon Irritabile e Formaggi

La relazione tra colite e formaggi genera numerosi dubbi tra chi soffre di problematiche intestinali. Ecco le risposte alle domande più comuni per aiutarti a fare scelte alimentari più consapevoli.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare mozzarella?

La mozzarella non è un formaggio indicato per chi soffre di colite: rappresenta un formaggio fresco con un contenuto di lattosio relativamente alto, che può risultare problematico per chi soffre di disturbi intestinali. La versione tradizionale contiene circa 0,7-1,5% di lattosio, sufficiente a scatenare sintomi in persone sensibili. Oltre al lattosio, anche il contenuto di grassi può rallentare la digestione e irritare una mucosa intestinale già infiammata. Le mozzarelle industriali possono contenere additivi e stabilizzanti che rappresentano un ulteriore fattore irritante. Se non vuoi rinunciare alla mozzarella, puoi optare per versioni delattosate, disponibili in molti supermercati, o consumarla in piccole quantità (20-30g) all’interno di un pasto completo, mai a stomaco vuoto. Inoltre, monitora sempre la tua reazione individuale.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare formaggio spalmabile?

I formaggi spalmabili contengono generalmente una quantità significativa di lattosio (0,5-2%) e spesso includono additivi, emulsionanti e conservanti che possono irritare l’intestino sensibile. La loro consistenza cremosa deriva anche da un elevato contenuto di grassi, potenzialmente problematico per chi soffre di colon irritabile. Le alternative migliori includono formaggi spalmabili delattosati o versioni vegetali a base di anacardi, mandorle o tofu, spesso arricchite con fermenti probiotici benefici per l’intestino. Se preferisci i prodotti tradizionali, cerca quelli con ingredienti semplici e naturali, evitando le versioni light che spesso compensano la riduzione di grassi con l’aggiunta di addensanti e stabilizzanti.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare formaggio di capra?

Il formaggio di capra rappresenta spesso una valida alternativa per chi ha problemi con i formaggi vaccini. Il suo contenuto di lattosio è generalmente inferiore (circa 30-50% in meno rispetto ai formaggi vaccini equivalenti) e la struttura delle proteine, in particolare la caseina, risulta più digeribile per molti soggetti sensibili. La tollerabilità aumenta con la stagionatura: un formaggio di capra stagionato 2-3 mesi avrà un contenuto di lattosio quasi nullo. Inizia con piccole porzioni (15-20g) di formaggio di capra a media stagionatura e valuta la tua risposta individuale prima di aumentare gradualmente le quantità.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare formaggi stagionati?

I formaggi stagionati rappresentano generalmente la scelta più sicura per chi soffre di problematiche intestinali. Durante il processo di stagionatura, che può durare da pochi mesi a diversi anni, il lattosio viene progressivamente degradato dai batteri lattici. Un formaggio stagionato 24 mesi contiene quantità trascurabili di lattosio (meno dello 0,1%). Oltre alla riduzione del lattosio, la stagionatura modifica anche la struttura proteica, rendendo questi formaggi più digeribili. Tuttavia, essendo più concentrati, è importante consumarli con moderazione: 20-30g per porzione sono generalmente ben tollerati dalla maggior parte delle persone con colite o colon irritabile.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare Parmigiano Reggiano?

Il Parmigiano Reggiano, soprattutto quello stagionato 24-36 mesi, è uno dei formaggi meglio tollerati da chi soffre di disturbi intestinali (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato). Il suo contenuto di lattosio è praticamente nullo (inferiore allo 0,1%) grazie al lungo processo di stagionatura. Contiene inoltre proteine di alta qualità, calcio facilmente assimilabile e probiotici naturali che possono contribuire alla salute intestinale. La porzione ideale è di 20-30g al giorno, preferibilmente durante i pasti principali. Può essere grattugiato su primi piatti o verdure, oppure consumato a scaglie come spuntino proteico. Anche in questo caso, è sempre consigliabile monitorare la propria risposta individuale.

Chi soffre di colite e colon irritabile può mangiare la pizza?

La pizza rappresenta una sfida per chi soffre di problematiche intestinali, principalmente per la combinazione di mozzarella (ricca di lattosio) e impasto (potenzialmente ricco di glutine e FODMAP). Questa associazione può risultare particolarmente pesante da digerire, soprattutto nelle fasi acute dell’infiammazione intestinale. Se non vuoi rinunciare alla pizza, considera queste alternative: scegli pizze con mozzarella delattosata o in quantità ridotta; opta per impasti a lunga lievitazione (minimo 24-48 ore) che risultano più digeribili; preferisci condimenti leggeri come verdure grigliate invece di salumi grassi; consuma porzioni moderate e mai a tarda sera. Alcune persone trovano beneficio nel prendere un digestivo naturale o enzimi prima di consumare la pizza.

Non lasciare che la colite ti blocchi. Con il Metodo ColiteAddio puoi trovare una soluzione efficace e naturale per il tuo intestino.

Gianluca Lombardi
Esplora le soluzioni naturali di ColiteAddio SCOPRI

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gianluca Lombardi
Gianluca Lombardi
Il Dr. Gianluca Lombardi, laureato in Scienze Politiche e dottorato in Naturopatia presso l'Université Européenne Jean Monnet di Bruxelles, è un esperto naturopata, iridologo e counselor. Specializzato in Iridologia, Medicina Psicosomatica e Gestalt Counseling, è docente in prestigiose scuole di Naturopatia. Nel 2012 ha fondato il metodo ColiteAddio, un innovativo Programma Intensivo Personalizzato per la risoluzione naturale di problematiche gastrointestinali. Questo Metodo Naturopatico Integrato, unico in Italia, vanta un tasso di successo del 90% nella risoluzione permanente di colite, IBS, SIBO e reflusso. Combinando consigli alimentari personalizzati, integratori specifici e una guida psicosomatica, il Dr. Lombardi offre una soluzione naturale e priva di effetti collaterali, frutto di oltre un decennio di esperienza clinica e ricerca nel campo della salute naturale. Scopri il metodo ColiteAddio e le soluzioni che ho pensato per te. Oppure contattami per scoprire come poter affrontare i tuoi problemi intestinali.

MAI Più COLITE IN 4 SETTIMANE… è DAVVERO POSSIBILE?

TUTTO QUELLO CHE DEVI FARE PER RITROVARE LA SALUTE INTESTINALE

  • P.I.P

    Programma Intensivo Personalizzato

    Offerta speciale
    67,00  invece di : 150,00 

    • Il nuovissimo video-training con ben 2 ore di audio-video divisi in moduli propedeutici | valore commerciale € 70

    • L’intero Programma Intensivo trascritto in ben 5 eBook | valore commerciale € 50

    • Una guida chiara e semplice dell’intero Programma

    • Il Video Bonus “Stress e intestino”: 10 consigli pratici per imparare a gestire lo stress quotidiano | valore commerciale € 30

  • Consulenze Online

    Offerta speciale
    147,00  invece di : 220,00 

    • Due consulenze online a tempo indeterminato via Zoom, WhatsApp (o anche via telefono) | valore commerciale € 160

    • L’intero Programma (tra alimentazione, integratori e lavoro sulle sfera psicosomatica) in forma personalizzata

    • Anamnesi naturopatica completa del caso clinico, della patologia e le sue dinamiche psicosomatiche;

    • Un programma di consigli dietetici e nutrizionali specifico e personalizzato | valore commerciale € 60

    • Monitoraggio permanente sull’andamento del trattamento e del protocollo naturopatico e la sua evoluzione, avendo la possibilità di seguirti nel tempo;

  • All inclusive

    337,00 

    • Pacchetto di consulenze online a numero illimitato per la durata di 1 anno

    • Monitoraggio costante sull’andamento del percorso naturopatico

    • Filo diretto con Gianluca Lombardi.

Potrebbe interessarti anche...

Persona che rifiuta un bicchiere di latte, simbolo di colite e intolleranza al lattosio.

Colite, Colon Irritabile ed Intolleranza al Lattosio: Che Legame Esiste?

Chi Soffre di Colite e Colon Irritabile Può Assumere Lattosio? Dolori addominali, gonfiore, difficoltà digestive… ti suona familiare? Se hai […]

Leggi di più… from Colite, Colon Irritabile ed Intolleranza al Lattosio: Che Legame Esiste?

21 Marzo 2025 | Gianluca Lombardi
Leggi Tutto
assoio di frutta fresca con agrumi, frutti di bosco e ananas, alcuni adatti e altri da limitare per chi soffre di colite.

Colon Irritabile, Colite e Frutta: Quale Mangiare e Quale Evitare

Qual è la Frutta Consigliata per il Colon Irritabile e la Colite? E Quale Non Mangiare? Navigare tra gli scaffali […]

Leggi di più… from Colon Irritabile, Colite e Frutta: Quale Mangiare e Quale Evitare

19 Marzo 2025 | Gianluca Lombardi
Leggi Tutto

Vuoi maggiori info?

Per qualsiasi richiesta di informazioni o prenotazione per consulenze online o in studio, utilizza sempre questo modulo di contatto.
Risponderò nel più breve tempo possibile.

– OPPURE COMPILA IL FORM –

    Apri Whatsapp
    Ciao
    Come posso aiutarti?